L’insieme è, spesso, più della somma delle sue parti.
La creatività viene definita come la capacità di produrre nuove idee, invenzioni o opere d’arte e viene spesso mentalmente associata al colpo di genio di un singolo. Il processo creativo, per come lo studiamo e per come è stato formalizzato è composto da un minimo di tre ad un massimo di sette fasi. La descrizione più conosciuta (Wallas, The art of thought, 1926) suddivide il processo in quattro fasi: Preparazione, Incubazione, Illuminazione e Realizzazione. L’intuizione spontanea, la fase di incubazione, è il momento che maggiormente viene associato al processo creativo e chi ha avuto l’intuizione è il genio fulminante.
Eppure gli artisti, i creativi, da sempre si frequentano, si confrontano e così incrementano la loro arte.
Vengono in mente i più grandi talenti della storia che si frequentavano sotto il tetto del mecenate di riferimento ma anche le tendenze culturali dadaiste o la famosa Factory di Andy Warhol.
In Semina come un artista, Austin Kleon cita Brian Eno e la sua definizione di “scenio”: le grandi idee nascono spesso da un gruppo di individui creativi che danno vita ad una “ecologia del talento”.
Per le aziende che si occupano di IT i momenti di condivisione sono usuali e il nostro ente aggregatore a livello Piemonte è il Polo Innovazione ICT. Condividere idee con persone oltreché con aziende, che garantiscono relazioni di qualità permette di raggiungere risultati migliori rispetto ad affrontare la complessità come singoli. Lavoriamo per favorire la proprietà emergente.
Sono terminati la scorsa settimana gli incontri B2B tra aziende che cercano servizi AI e fornitori di servizi AI che hanno fatto seguito a AI2match, il primo evento della Filiera AI del Polo ICT.
Adesso incomincia il lavoro di progettazione, l’incubazione.
L’immagine è di Man Ray – Negative kiss
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