L’importanza di fare errori
Nella nostra vita lavorativa cerchiamo di non commettere errori. Succede a tutti di commetterli, qualcuno corre a mettere una toppa, qualcuno lo considera una opportunità per continuare la strada verso il miglioramento.
Alcune aziende addirittura li festeggiano con un aperitivo, vedi Mondora.
E’ notizia della scorsa settimana un errore di comunicazione dei casi di coronavirus da parte della provincia autonoma di Bolzano. Lunedì 22 marzo gli esperti che monitorano l’epidemia si sono accorti che la provincia autonoma di Bolzano aveva comunicato oltre 10mila positivi, mentre nell’ultimo mese l’andamento registrava meno di 200 casi giornalieri. L’anomalia è stata causata da un ricalcolo dei dati, non erano infatti stati considerati i test antigenici confermati poi con i tamponi molecolari. I “nuovi” casi sono quindi stati comunicati il 22 di marzo, causando un irrealistico aumento dei nuovi casi in provincia di Bolzano. Molte mappe e grafici, infatti si aggiornano automaticamente utilizzando i dataset pubblici e mostrano nell’ultima settimana un picco di casi sulla provincia di Bolzano (qui l’articolo integrale de Il Post).
Sorge spontanea la domanda: i criteri di base di comunicazione dei numeri sono condivisi? Possiamo capire i disguidi e le incomprensioni dei primi mesi, facciamo un po’ fatica a comprenderli dopo un anno .
Diverso è il caso della Regione Sicilia dove sembra che i dati venissero falsificati manualmente per evitare di finire in zona rossa. E questa notizia non necessita di commenti.
Sicuramente l’epidemia ha portato attenzione dell’opinione pubblica sull’importanza dei dati e sui molteplici modi di interpretarli e probabilmente ci riserverà ancora qualche sorpresa.
innovo