
Responsabili delle Aziende Sanitarie: vi siete mai posti la domanda: “Ma cosa cavolo mi hanno chiesto?”
I primi mesi dell’anno per il personale che ricopre un ruolo di responsabilità in una Aziende Sanitaria sono frenetici.
Ci sono una serie di adempimenti da completare: verificare gli obiettivi gestionali interni e verso le Regioni dell’anno precedente, pianificare gli obiettivi gestionali dell’anno in corso, verificare il budget e pianificare il nuovo, compilare i Piani di Attività, i Flussi Economici Contabili. La pianificazione e la verifica degli obiettivi hanno una propria routine e si portano dietro una operatività e una organizzazione dei dati a supporto di tali attività.
Arrivano anche le urgenze a cui bisogna rispondere in tempi strettissimi, ne sono un esempio le Linee di indirizzo per il recupero delle prestazioni sanitarie non erogate in ragione dell’epidemia da SARS-COV-2 emanate dal Ministero della Salute a fine gennaio.
Tali richieste sembrano chiarissime sulla carta, tuttavia da azienda ad azienda, ogni cella di excel di cui è richiesta la compilazione ha più possibilità di dettaglio o di aggregazione del dato, pur avendo ben presente l’obiettivo finale.
Le richieste che arrivano in urgenza necessitano di un’attività di preparazione del dato lunghe e dispendiose, in particolar modo per chi non ha una solida e pianificata base di gestione del dato. Le elaborazioni che vengono richieste sembrano più o meno sempre le stesse, tuttavia non lo sono: ad esempio le linee guida di cui sopra fanno riferimento ad una classificazione degli interventi per DRG che in molte regioni non viene utilizzata.
Le aziende che non si sono preparate, fanno più fatica e faranno sempre più fatica a stare al passo con le normative e gli aggiornamenti vigenti.
L’episodio di gennaio mi ha aperto una riflessione: esiste una comunità di pratica dove i referenti dei servizi di pianificazione e controllo, i direttori, i responsabili possano confrontarsi sugli adempimenti richiesti?
La mia impressione, derivata dai colloqui di questi ultimi giorni, è che tale comunità di pratica non esista e che il confronto tra pari sia prevalentemente telefonico tra chi, nel tempo, è riuscito a crearsi una rete di contatti. Chi funge davvero da collegamento tra i responsabili delle Aziende Sanitarie sono piuttosto i fornitori o i consulenti dei sistemi di business intelligence. Lavorando sulle stesse tipologie di dato per più aziende e regioni differenti, il consulente ha modo infatti di confrontarsi con più persone differenti e mettere in circolo le esperienze di ciascuno.
Esiste una comunità di pratica? Come vi confrontate tra aziende?
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