Direttori Generali delle Aziende Sanitarie: pillola rossa o pillola blu?
Molti dei direttori generali di aziende sanitarie che ci contattano, anche solo per un incontro conoscitivo, lamentano la mancanza di dati all’interno della propria organizzazione.
In realtà, spesso i dati ci sono, quello che manca è una cultura di persone informate sui dati. Ciò che cerchiamo di spiegare è che sono i direttori che possono fare la differenza perchè creare questa cultura è un’azione lungimirante che parte dal management.
Cosa vuol dire una cultura aziendale informata sui dati? Cosa devo fare per diffondere la cultura del dato all’interno dell’azienda?
La cultura del dato è un processo evolutivo che parte da organizzazioni che non hanno report formali e che collezionano dati al bisogno per arrivare alle organizzazioni che raccolgono in modo organizzato i dati per mettere a confronto le proprie strutture tramite misure di performance con metriche chiave legate agli obiettivi. Si attiva un processo continuo di analisi e discussione dei risultati.
Le Linee Guida pubblicate dal Ministero della Salute e le richieste che arrivano dalle Regioni tracciano percorsi di monitoraggio con tempistiche e indicatori anche molto dettagliati. A volte però la mole e la tempistica delle richieste mettono in difficoltà le aziende meno attrezzate nel gestire in modo ordinato i propri dati. E così un’opportunità diventa una difficoltà.
Essere preparati ha un peso, soprattutto in ambito sanitario dove continuamente bisogna prendere decisioni importanti per la salute dei cittadini. Ma creare una cultura del dato non pesa più di lavorare per emergenze informative, anzi.
E’ la cultura aziendale del dato che può fare la differenza: porre le basi per la definizione di modelli snelli ed efficaci, permette alle aziende di risparmiare tempo e personalizzare i risultati per poter rispondere in modo veloce e sicuro agli adempimenti.
A che punto è la tua organizzazione?
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